FAQ

La partecipazione a una Comunità Energetica Rinnovabile è volontaria e aperta a tutti i consumatori. Per quanto riguarda un’impresa, la partecipazione a una CER non può comunque costituire la sua principale attività commerciale e industriale. I poteri di controllo della CER sono affidati solo ad alcuni soggetti in particolare: persone fisiche, PMI, enti territoriali e autorità locali, enti di ricerca e formazione, enti religiosi, enti del terzo settore e di protezione ambientale e le amministrazioni locali riconosciute dall’ISTAT.

Una CER si deve dotare e deve avere il controllo di uno o più impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili – la cui singola potenza non deve superare 1 MW. Agli impianti di produzione possono essere collegati sistemi di stoccaggio dell’energia prodotta. Gli impianti di produzione possono essere di proprietà o gestiti da un soggetto terzo rispetto alla CER (ad esempio una ESCo), ma il soggetto terzo deve operare sulla base delle indicazioni della CER.

L’energia autoprodotta all’interno di una CER viene prioritariamente utilizzata per l’autoconsumo istantaneo in sito o per la sua condivisione tra i membri della CER. Tale condivisione avviene tramite la rete elettrica nazionale e può coinvolgere qualunque consumatore membro della CER la cui utenza sia collegata alla stessa zona di mercato in cui opera la CER. Tuttavia, al fine di calcolare l’ammontare degli incentivi statali ottenibili dalla condivisione dell’energia, viene considerata solo l’energia condivisa tra membri di una CER che sono collegati alla stessa cabina primaria di trasformazione (da alta a media tensione). L’energia eventualmente eccedente l’autoconsumo e la condivisione può essere stoccata e venduta.

È importante che una CER pianifichi il proprio consolidamento nel corso degli anni. Per questo una CER è chiamata a progettare come evolvere la propria offerta nel tempo. Essa può infatti promuovere interventi di domotica e di efficienza energetica, servizi per la mobilità elettrica o servizi ancillari e per la flessibilità della rete elettrica – fino a diventare un vero e proprio distributore di energia.

Segui i link per trovare tutte le informazioni più aggiornate sulle CER:

GSE:

 

RSE:

 

ARERA:

 

AGENZIA DELLE ENTRATE:

 

ENEA:

 

CONSIGLIO NAZIONALE GEOMETRI E GEOMETRI LAUREATI:

 

MISE:

È possibile contattare i promotori di RESPIRA sia per la fase di progettazione, animazione e mobilitazione, fondazione e finanziamento di una CER. Non ci sono però formule fisse proposte per l’accompagnamento di cittadini, consumatori, aziende che fossero interessate a dare vita ad una CER in forma cooperativa. Ti consigliamo di contattarci tramite il modulo predisposto del sito

Il crowdfunding e’ una forma innovativa di finanziamento che permette ad un progetto, una causa o un’impresa di raccogliere risorse finanziarie tramite piattaforme web. Emerge a fine anni 2000, in buona parte come risposta alla difficoltà crescente di progetti e imprese di ottenere credito attraverso canali di finanziamento tradizionali, e da allora è in forte espansione.

Le piattaforme di crowdfunding permettono di pubblicare e condividere sul web informazioni sul progetto da finanziare e di raccogliere quote di finanziamento, anche di piccola taglia, da un ampio numero di soggetti interessati. Una caratteristica intrinseca del crowdfunding è la trasparenza, in quanto gli investitori possono scegliere in modo diretto e disintermediato quali progetti sostenere e dove investire il proprio denaro, avendo inoltre a disposizione un’importante quantità di informazioni sui progetti stessi. Inoltre, grazie alla loro forte connessione con i social network, le piattaforme di crowdfunding facilitano:

  • l’incontro tra domanda e offerta di finanziamento;
  • la comunicazione di idee progettuali;
  • l’aggregazione di interessi condivisi.

Il crowdfunding si declina in diverse forme, in funzione della ricompensa che i sottoscrittori ricevono a fronte del finanziamento effettuato.

Per rimanere aggiornati sul crowdfunding in Italia:

 

IL CROWDINVESTING

Il crowdinvesting può essere definito come un sottoinsieme del crowdfunding, laddove a fronte della raccolta di risorse finanziarie da parte di un’impresa o di una cooperativa viene prospettata all’investitore una remunerazione del capitale. Esistono due principali tipologie di crowdinvesting:

  1. 1. equity crowdfunding, finalizzato alla raccolta di capitale di rischio (equity)
  2. lending crowdfunding, che avviene tramite sottoscrizione di un prestito (debito) a cui è associato un tasso di interesse.

In particolare, tramite una piattaforma di equity crowdfunding e’ possibile acquistare quote o azioni e diventare a tutti gli effetti soci di un’impresa o di una cooperativa.

In Italia l’equity crowdfunding è disciplinato da Consob, con il “Regolamento Consob sulla raccolta di capitali di rischio tramite portali on-line” nel 2013 (delibera n. 18592 del 26/06/2013) e successive modifiche.

Per maggiori informazioni sul crowdinvesting:

 

APPLICAZIONE AL SETTORE ENERGETICO

L’applicazione del crowdinvesting al settore energetico ha l’obiettivo di promuovere modelli partecipativi di investimento in progetti energetici.

Offre quindi un canale alternativo per reperire risorse finanziarie (siano essere equity o debito) per lo sviluppo di progetti nel settore energetico.

Allo stesso tempo permette di:

  • favorire la partecipazione di cittadini diffusi e dei territori interessati dai progetti energetici;
  • offrire una modalità di compensazione territoriale per i progetti infrastrutturali;
  • incrementare visibilità verso clienti, fornitori, partner e finanziatori dei proponenti;
  • informare cittadini e attori del territorio su progetti energetici;
  • creare comunità di interessi su progetti energetici.

Per maggiorni informazioni su crowdfunding energetico: