“La finanza eticamente orientata è sensibile alle conseguenze non economiche delle azioni economiche”. Lo spiega lo Statuto di Banca Etica. “Anche per questo – spiega il vice direttore Riccardo Dugini – la promozione dell’efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili sono da sempre uno degli obiettivi promossi dalla nostra politica del credito , unita alla nostra natura di banca cooperativa e di comunità, che crede nella finanza al servizio delle persone e dei territori. Da oltre 20 anni la Banca propone strumenti finanziari specificamente pensati per accompagnare le scelte di transizione energetica di privati, imprese e organizzazioni”.

Nasce così la scelta di Banca Etica di aderire al progetto “Respira”. Ma quale sarà il ruolo dell’istituto di credito all’interno della compagine? Ovvero cosa offrirà a chi vuole imboccare questa strada e a che condizioni? “Banca Etica – spiega Dugini – è promotore del progetto RESPIRA insieme a Coopfond ed Ecomill e ne è il partner finanziario. Come Banca Etica possiamo supportare le nuove comunità energetiche attraverso soluzioni finanziarie ad hoc pensate sia per persone fisiche che per le organizzazioni. Abbiamo messo a punto un conto corrente dedicato, pensato proprio per offrire una soluzione di finanza etica ai bisogni di gestione del denaro della Comunità Energetica o i prestiti finalizzati sia ad anticipare la liquidità necessaria per svolgere gli studi di fattibilità propedeutici alla nascita di una nuova comunità energetica,sia ad accompagnare il loro sviluppo”.

Respira non è certo la prima azione della banca in questa direzione. “La Banca – prosegue Dugini – sta incontrando diverse iniziative (anche proposte da realtà socie e clienti) interessate a intraprendere il percorso verso la costruzione di comunità energetiche. Finanziamo da molto tempo impianti di produzione collettiva costituiti in forma cooperativa e abbiamo finanziato investimenti nelle rinnovabili promossi da società veicolo, propedeutici all’acquisizione di una dimensione collettiva in CER”.

Una strada non semplice: “Il percorso verso una comunità energetica richiede di affrontare vari step importanti: occorre sensibilizzare persone ed organizzazioni interessate; effettuare diagnosi energetiche per stimare gli effettivi fabbisogni; realizzare opportuni studi di fattibilità; definire il soggetto giuridico comunità energetica. Stiamo seguendo questi percorsi anche grazie alla nostra comunità di soci attivi sui territori, mettendoci a disposizione per delineare le soluzioni finanziarie che, in prospettiva, potranno supportare le nascenti comunità. Ci auguriamo di veder approvati il prima possibile i provvedimenti attuativi che ancora mancano per la completa definizione del quadro giuridico. Per questo la nostra Fondazione Finanza Etica ha aderito all’appello lanciato dal Prof. Leonardo Becchetti”.